“L’umanità è sempre fuori da uno schermo”. Questa è una delle cose che sto imparando viaggiando, meravigliandomi ogni volta dell’ospitalità e della gentilezza delle persone che incontro.
Computer e smartphone non sono che modi per rimanere in contatto con le persone a cui teniamo. La stessa televisione, poi, non è che un diretto discendente dei cantastorie medievali.

Lontano dalla tastiere, ecco invece la realtà, in tutta la sua meravigliosa contraddittorietà. Lo ripeto innanzitutto a me stesso: col capo chino su uno schermo – in treno, in metro, al pub – sprechiamo tutta l’ineffabilità della vita che ci scorre affianco.
Alziamo la testa allora. Spegniamo gli schermi, brindiamo alla vita.

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